26.10.2017
PASTA, I NUOVI TREND SALUTISTICI E GREEN TRAINANO I CONSUMI GLOBALI (+2,3%)
Una ricerca IPO (International Pasta Organisation)/Nielsen evidenza le nuove tendenze di consumo e i nuovi mercati su cui puntare

PASTA, I NUOVI TREND SALUTISTICI E GREEN TRAINANO I CONSUMI GLOBALI (+2,3%)

Le nuove tendenze di consumo premiano salute e sostenibilità – E trainano quindi anche il mercato della pasta, con una forte crescita nei paesi più strategici. Lo afferma uno studio di The Nielsen Company presentato in occasione di un board dell’IPO (International Pasta Organization), l’Associazione che riunisce i pastai di tutto il mondo, di cui l’Aidepi, Associazione delle industrie del Dolce e della Pasta italiane cura la segreteria, in corso questa settimana a Uzwil, in Svizzera.

Secondo Stefano Galli, Global Business Partner di Nielsen, “Stiamo assistendo ad un incremento delle vendite globali della pasta, pari al +2,3%, in quanto i consumatori cercano prodotti green e Bio e come la Pasta Biologica, che sta crescendo a due zeri in alcuni paesi.”

Questo trend è influenzato dalle nuove abitudini dei consumatori, che mostrano un crescente interesse per il benessere e un approccio sostenibile nei confronti dell’alimentazione, e dalla risposta dei produttori di pasta, che offrono prodotti innovativi in grado di soddisfare esigenze diverse. “In generale – spiega Galli – i consumatori hanno un atteggiamento positivo nei confronti della pasta, riconoscendola come uno dei principali alimenti salutari. Lo dimostra tanto la ripresa dei consumi in alcuni mercati maturi quanto la crescita registrata nei mercati emergenti”. Una buona notizia per l’industria della pasta, che da annui combatte contro la carbofobia, alimentata dall’insorgere di diete iperproteiche e da mode alimentari poco sane e bilanciate.

Fortunatamente, la gente sta cominciando a rendersi conto della verità sulla pasta: fa bene, a noi e al pianeta, soprattutto mangiata nel modo giusto – ha dichiarato Paolo Barilla, Presidente di IPO. “Fatta di due semplici ingredienti, come semola di grano duro e acqua, la pasta è un carboidrato complesso che, combinato con verdure, legumi e altri alimenti sani, sa essere deliziosa ed è una delle più semplici e salutari scelte da portare in tavola”.

La crescita della pasta senza glutine – Valori di segno positivo anche per prodotti di nicchia come la pasta senza glutine, nonostante la percentuale di chi deve evitare il glutine per motivi di salute rappresenti un piccolo segmento. Per la popolazione restante, infatti, non c’è prova di alcun beneficio per la salute derivante dall’eliminazione del glutine dalla dieta. Una affermazione validata da scienziati e nutrizionisti di tutto il mondo, e scritta nero su bianco nel documento di Consenso Scientifico “Healthy Pasta Meal” rilasciato nel 2015, che riporta come “La maggior parte della popolazione può mangiare la pasta e non deve scegliere un prodotto senza glutine se non è affetta da un disturbo glutine-correlato correttamente diagnosticato. Per chi è intollerante o allergico al glutine o soffre di celiachia esistono alternative senza glutine”.

Il mercato globale premia gli investimenti green: 2 consumatori su 3 disposti a pagare di più un prodotto sostenibile – Tra i vantaggi della pasta, il fatto che si tratta di un alimento naturale e dall’ impatto ambientale estremamente basso, fattori sempre più premianti agli occhi del consumatore di oggi. Inoltre, è un alimento a basso indice glicemico che dà sazietà a lungo, che fornisce al nostro corpo carboidrati e proteine. È facile da trasportare o conservare, ed è pronta in pochi minuti. Ma c’è un altro vantaggio che favorisce i produttori che puntano sul lato “green” del cibo: sempre secondo i dati di Nielsen, il 66% dei consumatori è disposto a pagare di più pur di avere un prodotto attento all’ambiente. Secondo Stefano Galli, i mercati chiave che contribuiscono alla crescita di questa tendenza non sono quelli comunemente associati alla pasta. Parliamo ad esempio di Russia (Mosca, tra l’altro, è stata la sede del World Pasta Day 2016), Canada, Sudafrica, Turchia e Filippine.

Pasta, ecco i 5 mercati su cui puntare – E sono global anche i mercati del futuro identificati dalla ricerca. Quelli che hanno le potenzialità per una sostanziale crescita futura sono infatti Camerun, Sudafrica, Filippine, Guatemala e Romania. Un’assicurazione per il futuro di questo alimento, capace di adattarsi a differenti culture alimentari. E infatti, secondo Nielsen, la crescita futura dipenderà dalla capacità di innovazione del settore, e dalla capacità di intercettare i trend di Millennials e degli Influencer della rete.

 

 

 

PASTA: 5 MOTIVI PER CUI PUÒ COMBATTERE FAME E MALNUTRIZIONE

La sfida globale alla fame nel mondo – Oggi la pasta si confronta con un’altra emergenza alimentare globale: secondo il rapporto ONU“The State of Food Security and Nutrition in the World 2017” a cura delle agenzie Fao, Ifad e World Food Programme, nel 2016 la fame nel mondo è tornata a crescere dopo un declino che durava da oltre un decennio. Oggi ne sono colpiti 815 milioni di persone, 38 milioni in più rispetto al 2015, l’11% della popolazione mondiale.

Un campanello d’allarme per il raggiungimento dell’obiettivo di porre fine alla fame e a tutte le forme di malnutrizione entro il 2030, che l’Agenda per lo sviluppo sostenibile 2030 si è posta come priorità politica internazionale. E il mondo della pasta si candida ad essere parte della soluzione.

Per questo i pastai italiani e di tutto il mondo si sono impegnati nell’iniziativa benefica globale “The power of pasta”, con la quale verrà donata ad Associazioni locali impegnate nella lotta contro la fame un quantitativo di pasta sufficiente a realizzare oltre 3 milioni di piatti di pasta. Ambasciatori di questa iniziativa benefica tre “super-chef”: per l’Italia Antonino Cannavacciuolo consegnerà alla Caritas Diocesana un quantitativo di pasta sufficiene a garantire 160mila pasti caldi agli indigenti di 12 Regioni; negli USA toccherà a Bruno Serato, già votato eroe dell’anno per la CNN per il suo impegno sociale. Da più di 10 anni prepara pasti caldi per 1.500 motel kids della California. E in rappresentanza del Brasile, David Hertz, che da 10 anni con “Gastromotiva” offre l’opportunità di una formazione alimentare e culinaria agli abitanti delle favelas di San Paolo, Rio de Janeiro, Bahia e Città del Messico e, più recentemente, ha collaborato con Massimo Bottura al progetto Refettorio Rio, che cucina nelle mense dei poveri i prodotti rimasti inutilizzati nel ristorante.

Ecco 5 perché è ideale per nutrire un pianeta sospeso tra malnutrizione e obesità in modo sano e sostenibile.

  1. È BUONA – Pochi altri alimenti al mondo riscuotono tanto successo come la pasta. Semola, acqua, passione e competenza del pastaio danno vita ad uno degli alimenti migliori al mondo dal punto di vista organolettico. È unica perché sa essere umile, con un gusto amato da tutti nelle preparazioni più semplici. È consumata in tutto il mondo ed è accogliente nel saper riunire tutti intorno alla tavola.
  2. È SANA E ADATTA A QUALSIASI STILE DI VITA – Da tempo i nutrizionisti concordano sul fatto che la pasta sia un alimento sano e che i suoi carboidrati complessi siano indispensabili in ogni dieta. Specie quando la abbiniamo ad altri cibi salutari (verdure, ortaggi e olio di oliva) della dieta mediterranea. La digeribilità della pasta e delle sue varianti – come quella integrale – ne fanno un alimento versatile, adatto ad ogni età e alle esigenze di chi segue, per scelta o per necessità, regimi alimentari particolari.
  3. È ACCESSIBILE – Oggi il costo medio di un piatto di pasta è veramente ragionevole: con 45 centesimi di euro ci si può preparare una porzione di spaghetti al pomodoro conditi con una generosa spolverata di parmigiano. Basti pensare che un sms costa in media 15 centesimi. O che con la spesa di un pieno di benzina, circa 70 euro, un italiano ha un piatto di pasta assicurato per 6-8 mesi…
  4. È PRATICA – Grazie alla pasta, in 15 minuti circa possiamo preparare e mangiare un ottimo primo piatto, con un condimento semplice e sano. Inoltre è comoda da trasportare e conservare perché non ha bisogno del frigo, occupa poco spazio, è leggera, non soffre il caldo né il freddo.
  5. È SOSTENIBILE – Mangiare pasta è anche una scelta sostenibile. Non solo è protagonista di tanti piatti anti spreco che valorizzano gli avanzi, ma l’impronta ecologica* di una porzione di pasta (80 grammi) è minima: 1 m² globale). Inoltre, che sia in cartone o in film plastico, il suo packaging permette un recupero al 100% dei materiali d’imballaggio.

 

* L’impronta ecologica è un indice statistico utilizzato per misurare la richiesta umana nei confronti della natura. Essa mette in relazione il consumo umano di risorse naturali con la capacità della Terra di rigenerarle.